«Il sistema di sanificazione PCHS®, brevettato e realizzato dalla società Copma, previene e contrasta il COVID-19 con una stabilità d’azione di 24 ore»: parte da questa importante evidenza, risultato di un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica «Viruses«, condotto dal centro ricerche CIAS dell’Università degli Studi di Ferrara in collaborazione con il Prof. Walter Ricciardi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’articolo di Filippo Barbieri, responsabile marketing e innovazione di Copma, per «GSA News«. I risultati dello studio hanno infatti dimostrato che l’efficacia del sistema PCHS® è simile a quella dei disinfettanti chimici con una differenza non da poco: una maggiore persistenza sulle superfici trattate, fino a 24 ore.
«Il PCHS® è un innovativo sistema di sanificazione che si basa sulla naturale competizione biologica tra i microrganismi attraverso l’utilizzo di particolari detergenti contenenti specifici probiotici, particolari materiali e attrezzature e un controllo microbiologico del risultato». I vari studi condotti su questo innovativo sistema, pubblicati su autorevoli riviste scientifiche internazionali, hanno evidenziato importanti risultati in termini di efficacia nell’ambito della sanificazione. In particolare, il sistema PCHS® garantisce una riduzione stabile nel tempo di oltre l’80% della contaminazione patogena; una riduzione delle infezioni correlate dell’assistenza (ICA) del 52%; un abbattimento delle farmaco-resistenze fino al 99,9%; una riduzione dei costi complessivi della terapia antimicrobica del 79%.
In sintesi, si tratta di un sistema che non solo consente di ridurre le ICA e le farmaco-resistenze, ma permette altresì di prevenire e controllare efficacemente il rischio di infezioni da COVID-19 durante tutte le 24 ore.
Ci sono, inoltre, dei vantaggi in termini ambientali ed economici: il sistema PCHS® utilizza prodotti ecosostenibili, contrapponendosi ai disinfettanti chimici che hanno un elevato impatto sull’ambiente. Da un punto di vista economico, l’adozione nei reparti per acuti degli ospedali italiani come pratica di sanificazione, come evidenziato dal modello econometrico sviluppato dal Cergas dell’Università Bocconi di Milano, potrebbe portare a risparmi fino a 457 milioni di euro nei prossimi cinque anni per il Sistema Sanitario Nazionale.